Sorgenti ad alta frequenza

Data:
14 Marzo 2021

Impianti a Basse Frequenze

Caratteristiche Generali

Le principali sorgenti ambientali di campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde sono gli impianti per telecomunicazioni. Questi comprendono:

  • Impianti Radio-TV, che sono sistemi di trasmissione unidirezionale, utilizzati per la diffusione di trasmissioni radiofoniche e televisive. Si tratta in genere di impianti ad alta potenza (da qualche centinaio di watt al centinaio di kilowatt per gli impianti radiofonici, e dai watt a qualche kilowatt per gli impianti TV), in modo da garantire la copertura del servizio in aree molto estese (fino a centinaia di km dalla sorgente). Gli intervalli di frequenza di trasmissione sono: (150-285) kHz, (525-1605) kHz e (3.95-26.1) MHz per la radio AM, (88-108) MHz per la radio FM, (47-230) MHz e (470-862) MHz per la TV. Tali impianti sono generalmente dislocati in zone isolate, distanti dai centri abitati, in modo da evitare ostacoli alla propagazione del campo, e ciò consente anche di ridurre il loro impatto rispetto all’esposizione della popolazione.
  • Impianti per telefonia mobile, preposti alla trasmissione e ricezione dei segnali dei telefoni cellulari, consentendone il funzionamento. L’infrastruttura fondamentale di tali impianti è la stazione radio-base (SRB), definita come l’insieme di apparati rice-trasmittenti atti ad irradiare il segnale in un'area delimitata, detta area di copertura o cella, tramite opportuni sistemi di antenna. La suddivisione del territorio in celle (da cui il termine “telefonia cellulare”) consente di ridurre la potenza emessa da ciascuna SRB a valori di qualche decina di Watt, il che vuol dire che l’area di copertura è molto ridotta rispetto a quella degli impianti radio-TV, per cui è maggiore la densità di tali impianti, specialmente nei centri abitati. Tale caratteristica, se da un lato garantisce che i livelli di emissione di ciascuna SRB si mantengano generalmente al di sotto dei limiti di esposizione, dall’altro lato aumenta notevolmente la percezione del rischio da parte della popolazione. In alcune zone dei centri urbani alle SRB di tipo tradizionale si affiancano le microcelle, sistemi a corto raggio che garantiscono la copertura del servizio nelle aree con maggior traffico telefonico. Le frequenze in uso dipendono dal tipo di sistema di comunicazione utilizzato: (876-880) MHz e (880-915) MHz per il sistema GSM, (1920-2170) MHz per il sistema UMTS, (832-862) MHz, (2500-2570) MHz e (2570-2620) MHz per il sistema LTE.
  • ponti-radio: I ponti radio vengono utilizzati nell’industria, nelle telecomunicazioni, nei servizi pubblici, in ambito militare e civile e svolgono la funzione di collegamento fisso punto - punto e punto – multipunto, di tipo unidirezionale e bidirezionale fra due stazioni fisse. Le antenne più comunemente usate sono riflettori parabolici circolari, sono ad alta direttività ed operano prevalentemente nell’intervallo di frequenza 1 - 40 GHz, con una tendenza ad un’espansione verso frequenze più elevate. I livelli di potenza tipici sono dell’ordine del watt, normalmente da 100 mW a 3 W.
  • Radar, che emettono segnali ad onda continua, o impulsi della durata di microsecondi e con frequenze di ripetizione tipicamente intorno al kHz. La frequenza di emissione e la potenza dell’impianto dipendono dal tipo di applicazione. A titolo di esempio, i radar metereologici a bordo di aerei lavorano a frequenze superiori a 1 GHz, livelli di potenza di picco del trasmettitore variabili nella gamma da 40 kW a 80 kW, mentre i radar marini, usati a bordo delle imbarcazioni per il controllo dei porti, operano nella gamma di frequenze da 9.33 GHz a 9.5 GHz, con un livello di potenza di picco del trasmettitore fino a 20 kW.

Situazione in Regione Basilicata

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